Jim Carrey: 55 candeline e 5 interpretazioni memorabili

0

Nasceva oggi, il 17 gennaio del 1962 Jim Carrey, vicino Toronto, da una famiglia cattolica di origini francesi, scozzesi e irlandesi. La sua carriera inizia molto presto con i numerosi sketch e le imitazioni prima a scuola e poi a 16 anni come vero lavoro, nei club, fino all’approdo televisivo con Living Colour su Fox, e alle piccole particine al cinema. La fama arriva all’età di 32 anni, in un’annata formidabile – il 1994 – che vede l’uscita di tre successi al botteghino che consacreranno l’attore come il comico dall’elasticità fisica e la faccia di gomma per eccellenza: Ace VenturaThe MaskScemo & più scemo.
In occasione dei suoi 55 anni, ripercorriamo le 5 migliori interpretazioni di Jim Carrey.

Bugiardo bugiardo

Nei panni dell’avvocato Fletcher Reede impossibilitato a mentire per 24 ore a causa di un desiderio espresso dal figlio, Carrey dimostra ancora una volta la capacità straordinaria di mettere il suo intero corpo al servizio del personaggio, con una plasticità interpretativa che porta il fisico ai limiti dell’implosione. In Bugiardo bugiardo (1998), l’attore mette in mostra doti comiche e trasformistiche già viste in precedenza e che continueremo a vedere in altre incredibili performance – da Io, me & Irene a Lemony Snicket, all’ultimo The Bad Batch -, unite a momenti di tenerezza e sentimento. Bugiardo bugiardo segna un record di compenso per un attore comico (20 milioni di dollari) ed è la seconda nomination di Jim ai Golden Globes (la prima risale alla formidabile prova di The Mask).

Il rompiscatole

Il rompiscatole (1996) è forse uno dei film (e con lui delle interpretazioni) più sottovalutati tra quelli con Jim Carrey. In questa storia di un’amicizia morbosa tramutatasi in un incubo, commedia dalle tinte fosche e thrilling, Carrey impersona il tecnico della tv via cavo Chip (il ‘cable guy’ del titolo originale), ossessionato dal voler fare amicizia a tutti i costi con il malcapitato Matthew Broderick. Un ruolo insolito e memorabile per Jim Carrey, quello del torbido Chip, per calarsi nel quale l’attore non utilizza stavolta le fattezze posticce e i mascheramenti che siamo di solito abituati a vedere per i suoi villain, passando con scioltezza da un personaggio ridicolo, fastidioso, a tratti perfino empatico, in un antagonista inquietante.

The Truman Show

Ha quasi compiuto vent’anni, questo film del 1998 diretto da Peter Weir, e non può non suscitare un ricordo affettuoso la toccante storia di Truman Burbank, adottato e cresciuto (a sua insaputa) da un network televisivo all’interno di un reality show, fino alla drammatica scoperta della verità. Con questo ruolo Jim Carrey compie una piccola magia di misura e delicatezza, una prova attoriale ricca di gamme cromatiche che gli valse il Golden Globe per la migliore interpretazione drammatica.

Se mi lasci ti cancello

Film capolavoro di Michael Gondry, per la straordinaria sceneggiatura di Charlie Kaufman (che gli valse l’Oscar), Se mi lasci ti cancello (2004), è la storia dell’amore straziante, impossibile, invincibile, di Joel e Clementine. Incapaci di essere felici insieme, eppure impossibilitati a dimenticarsi, i due cercano di farlo tramite l’azione della clinica Lacuna Inc., specializzata in cancellazione selettiva della memoria. L’espressività drammatica di Carrey raggiunge con il ruolo di Joel uno dei suoi massimi livelli, cadenzata come sempre dalla straordinaria duttilità ritmica e tonale, che qui – complice la scrittura del ruolo e la sinergia con Kate Winslet – si fa poesia dell’assurdo e dei sentimenti al contempo.

Man on the Moon

Chiudiamo questa breve carrellata con l’interpretazione forse migliore, tra i numerosi strabilianti personaggi che ci ha regalato finora Jim Carrey: in Man on the Moon (1999) l’attore interpreta il comico statunitense Andy Kaufman, personaggio, eccentrico, estremo, fuori dagli schemi, dando prova di un incredibile istrionismo recitativo, di una capacità eccezionale di vivere i propri ruoli fino all’essenza, con tutto se stesso. Fisico, voce, espressioni facciali: tutto serve per calzare la storia di Kaufman facendoci dimenticare il confine tra arte e vita in questo bellissimo film di Miloš Forman, secondo Golden Globe per Jim Carrey.

Share.

About Author

Leave A Reply